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Piemonte: il fondo regionale di garanzia per il microcredito


Il fondo

Il fondo regionale di garanzia per il microcredito è lo strumento con cui la Regione Piemonte intende sostenere i soggetti non bancabili (che non possono produrre garanzie valide alle banche e che da soli non avrebbero modo di recuperare i fondi per lo sviluppo della propria attività).

A chi è destinato

Questo fondo è usato per dare garanzie di fideiussione alle banche convenzionate sui finanziamenti che queste concedono alle nuove imprese costituite come società di persone, società cooperative di produzione di lavoro, società cooperative sociali, ditte individuali e soggetti con partita iva che siano all’inizio della loro attività.

Entità e restituzione dei prestiti

L’aiuto dato dalla Regione è la donazione di una garanzia dell’80% a costo zero sui finanziamenti concessi dalle banche, di un valore compreso fra i tremila e i venticinquemila euro. Il prestito della banca deve esserle restituito entro 48 mesi, di cui tre di preammortamento, se è al massimo di diecimila euro, ed entro 72 mesi, di cui sei di preammortamento, se superiore (o, comunque, fino a venticinquemila euro).

Presentazione delle domande

Per avere il fondo di garanzia bisogna fare richiesta a Finpiemonte, che lo gestisce per la Regione. Un Comitato tecnico valuta le domande e decide se la concessione può essere fatta e il modo di erogazione delle risorse.

I criteri per ottenere il fondo

Per poter accedere al fondo devono essere rispettati alcuni criteri.

  • I libero professionisti:
  • non devono essere soggetti bancabili
  • devono operare in modo fisso in Piemonte
  • devono presentare la domanda di accesso entro tre anni dall’attribuzione della partita iva (cosa verificabile con il certificato di attribuzione partita iva).
  • Le imprese:
  • devono essere composte solo da soggetti non bancabili
  • devono avere come sede legale e operativa il Piemonte
  • devono presentare la domanda di accesso entro tre anni dalla costituzione dell’impresa (per le imprese individuali la data che conta è quella d’iscrizione al Registro delle Imprese).
  • A fronte della presenza del fondo regionale di garanzia per il microcredito, le banche non potranno chiedere altre garanzie.
  • Le imprese o i libero professionisti che hanno accesso al fondo e che hanno ottenuto e usato il tetto massimo del finanziamento possono chiederne un altro fino a diecimila euro, dopo aver dimostrato di essere costanti nel pagamento di almeno sei delle rate di ammortamento e di essere regolari con i contributi.


Certificato attribuzione partita iva

Il certificato attribuzione partita iva è un documento, rilasciato dall'Agenzia delle Entrate, che dimostra che a un soggetto è stato dato il numero di partita iva (esiste anche quello di cessazione partita iva, quando questa è chiusa). Può essere chiesto per la concessione di finanziamenti o mutui ed essere usato per la cancellazione dagli albi professionali.  Contiene il nome, l’indirizzo della sede legale, il codice fiscale, la partita iva, la natura giuridica dell’impresa, il codice ATECO e i dati del titolare o del legale rappresentante.